Andrea Raschèr, esperto di diritto e mercato dell’arte svizzero, alla notizia del furto al Louvre ha subito pensato a uno dei colpi più clamorosi nella storia dell’arte: quello avvenuto nel novembre 2019 al Castello di Dresda, in Germania, quando vennero trafugati i gioielli del tesoro di Stato della Sassonia. E riflettendo su casi simili del passato, Raschèr delinea tre possibili scenari sui potenziali autori del furto:
“La possibilità numero uno è che questi oggetti vengono rubati per poi essere smembrati, l’oro colato e i diamanti, le pietre tagliate in modo da non essere più riconoscibili. Numero due è qualcuno che vuole assolutamente avere dei pezzi rarissimi, dei pezzi che appartenevano a un contesto storico imperiale. E qui naturalmente si può pensare a oligarchi o gente che ha tanti soldi, tanto potere e con questo può anche avere un simbolo immateriale di questo potere. E il terzo è il caso del cosiddetto artnapping. È quello di di rubare qualcosa e poi chiedere il riscatto”.